Exjade nel trattamento del sovraccarico cronico di ferro nei pazienti con beta talassemia major, altri tipi di anemia e nelle sindromi talassemiche non-trasfusione-dipendenti


Exjade è un medicinale contenente il principio attivo Deferasirox, che trova impiego nel trattamento del sovraccarico cronico di ferro ( eccesso di ferro nell’organismo ) nei seguenti gruppi di pazienti:

• pazienti di età superiore a 6 anni con beta talassemia major ( una malattia ematica ereditaria a causa della quale la normale quantità di emoglobina nel sangue non è sufficiente ) e sottoposti a trasfusioni di sangue frequenti;

• bambini di età compresa tra 2 e 5 anni con beta talassemia major che ricevono trasfusioni di sangue frequenti, quando la Deferoxamina ( un altro medicinale usato per il trattamento del sovraccarico di ferro ) non può essere utilizzata o è inadeguata;

• pazienti di età superiore a 2 anni con beta talassemia major che ricevono trasfusioni di sangue non-frequenti, quando la Deferoxamina non può essere utilizzata o è inadeguata;

• pazienti di età superiore a 2 anni con altri tipi di anemia ( bassi livelli ematici di emoglobina ) che ricevono trasfusioni di sangue, quando la Deferoxamina non può essere utilizzata o è inadeguata;

• pazienti di età superiore a 10 anni che presentano sindromi talassemiche non-trasfusione-dipendenti, quando la Deferoxamina non può essere utilizzata o è inadeguata. Tali sindromi sono disturbi ematici simili alla beta talassemia major che tuttavia non rendono necessarie trasfusioni di sangue. In questi pazienti il sovraccarico di ferro è causato dall’assorbimento eccessivo di ferro dall’intestino.

Poiché il numero di pazienti affetti da sovraccarico cronico di ferro è basso, la malattia è considerata rara, ed Exjade è stato qualificato come medicinale orfano ( medicinale utilizzato nelle malattie rare ).

Exjade è disponibile sotto forma di compresse rivestite con film ( da 90, 180 e 360 mg ) e di compresse dispersibili ( da 125, 250 e 500 mg ). Le compresse dispersibili vengono mescolate con un liquido per formare una sospensione che il paziente può bere.

Per il sovraccarico cronico di ferro dovuto a trasfusioni di sangue, il trattamento con Exjade inizia dopo che il paziente ha ricevuto circa 100 ml di globuli rossi concentrati per chilogrammo di peso corporeo o quando sono presenti segni di sovraccarico di ferro ( ossia quando i livelli nel sangue di ferritina, la proteina dell’organismo che immagazzina il ferro, superano 1 mg per litro ).
Nei pazienti con sindromi talassemiche non trasfusione-dipendenti, il trattamento comincia quando ci sono le prove di un sovraccarico di ferro.
La dose iniziale dipende dal peso corporeo del paziente, dall’eventuale assunzione da parte del paziente di compresse rivestite con film o di compresse dispersibili nonché dalla quantità complessiva di trasfusioni cui il paziente è stato sottoposto. La dose viene quindi adeguata come del caso, ogni 3-6 mesi, a seconda della risposta.
Exjade deve essere assunto una volta al giorno. Le compresse dispersibili vanno assunte a digiuno ( almeno 30 minuti prima dei pasti ), mentre le compresse rivestite con film possono essere accompagnate da un pasto leggero.

Il principio attivo di Exjade, Deferasirox, è un chelante del ferro. Si lega al ferro presente in eccesso nell’organismo formando un chelato, che può essere escreto, principalmente attraverso le feci. Ciò contribuisce a correggere il sovraccarico di ferro e impedire danni a organi come il cuore o il fegato a causa dell’eccesso di ferro.

Per quanto riguarda il sovraccarico cronico di ferro dovuto a trasfusioni di sangue, Exjade è stato esaminato in uno studio principale che l’ha confrontato a Deferoxamina in 591 pazienti con beta talassemia major. Circa la metà dei pazienti era di età inferiore a 16 anni, e 56 erano di età inferiore a 6 anni. L’efficacia è stata determinata osservando il livello del ferro contenuto nel fegato prima e dopo un anno di trattamento con i medicinali.
Uno studio supplementare ha esaminato l’efficacia di Exjade in 184 pazienti che non potevano essere trattati con Deferoxamina, compresi pazienti affetti da beta talassemia major e da altri tipi di anemia.
Exjade è stato inoltre esaminato in uno studio principale su 166 pazienti ( fra cui 21 pazienti di età compresa tra 10 e 18 anni ) di età superiore a 10 anni con sindromi talassemiche non-trasfusione-dipendenti e sovraccarico di ferro. In questo studio Exjade è stato confrontato con placebo, e la misura principale dell’efficacia era costituita dalla variazione dei livelli di ferro nel fegato dopo 12 mesi di trattamento.

Alla fine dello studio principale sul sovraccarico cronico di ferro dovuto a trasfusioni di sangue, il 53% dei pazienti che avevano ricevuto Exjade ha mostrato una risposta sufficiente al trattamento, rispetto al 66% dei pazienti trattati con Deferoxamina. Ciò indica che Exjade può non essere stato altrettanto efficace del medicinale di confronto. Tuttavia, se si considerano i 381 pazienti che all’inizio dello studio presentavano livelli particolarmente elevati di ferro nel fegato e che hanno ricevuto quantità comparabili di Exjade e Deferoxamina, i due medicinali sono risultati efficaci nella stessa misura.
Il numero di pazienti di età inferiore a 6 anni inclusi nello studio era troppo limitato per dimostrare la sicurezza e l’efficacia di Exjade in questa fascia di età.
Nello studio supplementare, oltre la metà dei pazienti che non potevano essere trattati con Deferoxamina hanno risposto al trattamento con Exjade dopo un anno, compresi pazienti di età compresa tra 2 e 5 anni.
Nello studio su pazienti affetti da sindromi talassemiche non-trasfusione-dipendenti, è stato dimostrato che Exjade è più efficace del placebo nel ridurre i livelli di ferro nel fegato: nei pazienti trattati con Exjade ( a una dose iniziale di 10 mg/kg/giorno ), i livelli di ferro nel sangue sono diminuiti in media di 3.8 mg per grammo di fegato rispetto a un aumento medio di 0.4 mg per grammo di fegato nei pazienti trattati con placebo.

L’effetto indesiderato più comune di Exjade ( osservato in più di 1 paziente su 10 ) è l’aumento della creatinina nel sangue ( indicatore di problemi a livello renale ).
Exjade non deve essere somministrato a soggetti con una clearance della creatinina ( una misura della capacità del rene di espellere la creatinina presente nel sangue ) inferiore a 60 ml al minuto.

Exjade non deve essere utilizzato in combinazione con altri chelanti del ferro.

È molto importante che i reni e il fegato del paziente siano controllati con esami del sangue prima dell’inizio del trattamento con Exjade e periodicamente durante il trattamento. Se il paziente sviluppa problemi ai reni o al fegato, occorre ridurre la dose o interrompere il trattamento.
Exjade non è indicato per pazienti con gravi problemi al fegato perché non è stato sperimentato in questi pazienti.

Il Comitato scientifico ( CHMP ) dell'EMA ( European Medicines Agency ) ha deciso che i benefici di Exjade sono superiori ai suoi rischi. ( Xagena2016 )

Fonte: EMA, 2016

Emo2016 Farma2016


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